Robot per monitorare, diserbare, falciare, trattare e persino in grado di prendere scelte autonome per potare
Di Lorenzo Tosi
Produttività, precisione, affidabilità, ma minore flessibilità. “Manodopera” che sarebbe stata particolarmente apprezzata in un’annata segnata dalla carenza di lavoratori stagionali a causa dell’emergenza sanitaria. I robot entrano piano piano nel vigneto ed è una delle sfide più difficili e affascinanti della digitalizzazione in agricoltura. Le primissime applicazioni le abbiamo viste all’opera nel corso delle diverse edizioni di Nova agricoltura in vigneto su operazioni non selettive come la spollonatura, il diserbo, il monitoraggio.
Il pregio dell’autonomia
Macchine autonome di piccole dimensioni, sistemi in grado di raccogliere dati attraverso sensori di diverso tipo montati a bordo o installati in campo. Pronte per effettuare il balzo evolutivo dell’intelligenza artificiale attraverso deep learning e autoapprendimento e diventare così capaci di elaborare e prendere decisioni, trasferendo gli input agli attuatori per svolgere diverse operazioni: dalla difesa al diserbo meccanico localizzato, fino alla gestione della chioma, ecc.
La sfida del campo
Le prime applicazioni descritte in queste pagine sono quasi pronte ad affrontare, normativa e burocrazia permettendo, la sfida del piano campo. E diventare così capaci di interfacciarsi con il vigneto e con l’agricoltore in modo intelligente, percepire i parametri e le loro variazioni, pianificando le funzioni per le quali sono stati programmati.
E il vantaggio maggiore, manco a dirlo, è che lo faranno instancabilmente, sette giorni su sette, 24 ore al giorno.
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Sui banchi del deep learning
L’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza è coinvolta in due progetti di robotica applicata alla viticoltura denominati «VINUM» e «PRINBOT», tra loro complementari e finalizzati alla messa a punto di un robot per la potatura corta invernale.
Partner tecnologici sono l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e il PrismaLab dell’Università Federico II di Napoli.I principali ambiti operativi sono:
- la messa a punto di un sistema di intelligenza artificiale per l’individuazione delle possibili zone di taglio,
- l’adattamento di una piattaforma per la locomozione e la navigazione del robot in vigneto,
- la realizzazione di un braccio robotico per l’esecuzione degli interventi di potatura corta invernale.
Per altre info: https://advr.iit.it/research/april/grape-vine
Rovitis, trattamenti e doppi sensori per orientarsi tra i filari
Il robot e I partner del progetto Rovitis
Una gestione robotizzata del vigneto, basata su un mezzo autonomo che dialoga con sensoristica e un Dss (Sistema di Supporto alle Decisioni). «Questo -spiega Denise Vicino di Cet Electronics – è l’ambizioso obiettivo del progetto Rovitis 4.0, che propone l’idea futuristica di un’azienda agricola “automatizzata”, anche di piccole-medie dimensioni, capace di intervenire autonomamente in campo in base a criteri scientifici, riducendo al minimo l’intervento del personale e l’impatto ambientale».
Un’idea già sperimentata in parte, dal 2014, da Giorgio Pantano, promotore del progetto, con il primo prototipo “Dodich” di macchina autonoma.
Rovitis 4.0, Gruppo Operativo del Pei-Agri, finanziato dalla misura 16 del PSR Veneto, propone lo sviluppo di 2 nuovi prototipi sperimentali di robot in grado di navigare autonomamente nel vigneto e di effettuare i trattamenti fitosanitari in maniera mirata, grazie alla particolare sensoristica a bordo. Cet Electronics, Energreen e l’Università di Maribor sono i principali partner tecnologici coinvolti nello sviluppo.Due sistemi di guida. Per quanto riguarda la navigazione, sono state indagate due tecniche di guida autonoma, ad integrazione della guida basata su GPS: da una parte l’utilizzo di un Lidar che permette al robot di costruirsi autonomamente una mappa 3D, apprendendo il percorso in seguito ad una prima ispezione del vigneto; dall’altra parte, l’utilizzo di stereocamere per il riconoscimento automatico di features lungo il percorso per l’individuazione della strada tra i filari e di ostacoli da evitare, quali ad esempio fossati o persone.
Rateo variabile. Completa l’allestimento l’irrorazione a rateo variabile: l’utilizzo di particolari telecamere a bordo macchina permette il riconoscimento automatico del volume della chioma; un sistema di miscelazione dei prodotti fitosanitari a bordo e un sistema di barre telescopiche e di ugelli con controllo indipendente della pressione permettono, sulla base del riconoscimento, di irrorare in modo mirato la vegetazione.
Maggiori informazioni su www.rovitisveneto.it
Icaro X4 lancia i raggi UV
Mazinga e Goldrake avevano il “raggio fotonico”. Icaro X4 li batte tutti con il raggio agli ultravioletti. È “atterrato” a San Polo di Piave (Tv) a inizio ottobre e ha utilizzato le futuristiche armi che ha a disposizione per debellare peronospora e oidio dai vigneti. Icaro X4 è stato infatti presentato in anteprima mondiale dalla start-up Free Green Nature srl nell’unica finestra utile assicurata dal lockdown presso il castello Giol del paese trevigiano.
Ultravioletti contro peronospora. È in grado di applicare sulla vite, in modo completamente automatizzato, i raggi UVC (ultravioletti con intervallo di lunghezza d’onda compreso tra i 280 e 100 nm) per contrastare le principali malattie crittogamiche. Si tratta di un rover ideato da tra ingegneri Valter Mazzarolo, Guido Tarticchio e Roberto Arato che punta a contribuire alla sostenibilità della gestione del vigneto. È pronto ad affrontare la fase commerciale appena terminata la fase di ottimizzazione dell’applicazione dei raggi UV-C. Come è atterrato il prototipo è quindi subito volato via. Ma per il 2021 Free Green Nature srl ha l’obiettivo di produrre una trentina di rover.
Le dotazioni. Icaro X4 si caratterizza per il telaio monoscocca in allumino a doppia trave poggiante su 4 ruote sterzanticon sospensioni indipendenti. Azionato da un motore a benzina a trasmissione elettrica, ha un’autonomia che gli consente di operare in completa autonomia su 10 ettari. Monta un sistema telemetrico con modem LTE, sistema di guida Gps con precisione di 2,5 cm e sistema RTK, sensori di sicurezza come termo-scanner, ultrasuoni, radar, paraurti basculanti elettromeccanici e sensori termici di protezione. I raggi Uv-C vengono emessi dai due pannelli laterali ripiegabili.