Tre livelli di meccanizzazione a seconda delle esigenze di ogni azienda vitivinicola
di Claudio Corradi
La meccanizzazione della viticoltura impone scelte aziendali non sempre facili e che devono risultare economicamente sostenibili, agronomicamente accettabili ed al tempo stesso supportate da una adeguata organizzazione aziendale. Per questo motivo la scelta del parco macchine ideale non è mai così facile e scontata perché legata ai costi di ammortamento, sempre legati alla superficie aziendale ma, sul fronte opposto, influenzata dalla necessità di rendersi completamente autonomi per l’esecuzione delle principali operazioni colturali.
Da non dimenticare che un parco macchine aziendale, rispetto alla scelta di far ricorso a terzisti, vincola maggiormente l’azienda alle scelte effettuate senza permettere, nella maggioranza ei casi, la scelta della macchina più aggiornata o più adatta alla specifica situazione di campo.
Un parco macchine che si potrebbe definire evoluto od avanzato impone anche una certa competenza nella regolazione e nella manutenzione del mezzo da parte dei suoi addetti. I livelli di meccanizzazione adottati dall’azienda viticola sono quindi fortemente influenzati non solo dai costi ma soprattutto dalle scelte tecniche ma anche dalla disponibilità in zona di un servizio di conto terzisti efficiente e puntuale.
Per questo motivo il livello di meccanizzazione potrebbe essere distinto in tre livelli: base, evoluto e avanzato che a grandi linee potrebbe essere riassunto in tabella 1. Ovviamente nell’elenco vien indicata la funzione della macchina ma non la sua tipologia specifica che può essere anche molto varia basti per esempio pensare ad una trinciatrice che può essere semplice interfilare ma anche doppia interceppo.